A tu per tu con l'immenso Toni Servillo (sì, proprio quello della Grande Bellezza), ma anche con i grandi Eduardo de Filippo e Luigi Pirandello e un regista splendido come Luca Ronconi in quella che è stata la sua ultima regia. Il Teatro Athénée di Parigi dal 12 al 29 gennaio apparecchia sulle sue tavole il Festival Italiano, una rassegna da standing ovation che mette in scena tre spettacoli italiani, finalmente non tradotti, ma giustamente in italiano con sovratitoli in francese, da far leccare le dita agli amanti del palcoscenico.

Si tratta di Elvira (dal 12 al 21 gennaio) diretto e interpretato da Toni Servillo, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano e da Teatri Uniti; Dolore Sotto Chiave / Pericolosamente (dal 13 al 21 gennaio) con i testi di Eduardo de Filippo e Luigi Pirandello e la messinscena di Francesco Saponaro e Danza Macabra di Strindberg e la regia di Luca Ronconi (nella foto; dal 26 al 29 gennaio).

Elvira (Elvire Jouvet 40) di Brigitte Jaques-Wajeman non è un caso che approdi proprio all'Athénée: questo fu proprio il teatro di Jouvet, dalle cui lezioni lo spettacolo è tratto. La messinscena approda a Parigi dopo il risultato eccezionale ottenuto al Piccolo di Milano con più di 27mila spettatori in 60 recite decretandone un successo straordinario. 

Servillo si accosta a Elvire Jouvet 40 – testo caro alla storia del Piccolo, in cui Brigitte Jaques trascrisse le Sette lezioni di Louis Jouvet a Claudia sulla seconda scena di Elvira nell’atto IV del “Don Giovanni” di Molière – affrontandolo nella nuova traduzione commissionata a Giuseppe Montesano e avendo accanto tre giovani interpreti: Petra Valentini, nel ruolo del titolo, Davide Cirri e Francesco Marino, che incarnano il futuro nella vitale trasmissione di sapere fra le generazioni. Trent’anni dopo Strehler, con Toni Servillo le riflessioni di Jouvet sul teatro e sul personaggio ritrovano nuovamente la stessa stringente attualità.

Le foto di Elvira sono di Fabio Esposito.