
Se c’è una cosa davvero semplice da fare a Parigi è il giro del mondo attraverso le papille gustative: in una manciata di vie si passa dall’Europa all’Asia e dagli Stati Uniti all’Africa. E se proprio l’Africa è la vostra preferita, o non la conoscete affatto e vorreste farlo, al 43 di Rue Ramey (nel 18éme) Yankey Bistrot è un bon plan da intraprendere!
La specialità del ristorante è il forno a legna e vi assicuro che non viene utilizzato per cuocere pizza o pane. Il menu è essenziale; si contano 3/4 entrèes a base di pesce, carne e verdure (I pastels sono ottimi!), 4/5 piatti principali, qualche contorno da leccarsi i baffi e una manciata di desserts. A farla da padrone è la carne, agnello e pollo specialmente, e se siete amanti del genere saprete apprezzare: la qualità dei prodotti è ottima e la cottura (il plus del locale!) fatta a regola d’arte. Insomma… poco, ma buono!
Immancabili il riso (bianco o rosso aromatizzato) e le salse in cui intingere la carne (quella cipolla e zenzero diventa un Maipiusenza con la M maiuscola). Altrettanto imperdibili per completare il pasto le banane grigliate e l’Attieké (semolino di manioca). Sapori nuovi per chi è abituato a una cucina europea, ma che non faticano a entrare velocemente nelle grazie della maggior parte dei commensali. Oltre a essere buoni i piatti sono anche abbondanti e il servizio è estremamente caloroso e accogliente. Volendo proprio essere puntigliosi (come lo sarebbe probabilmente una guida gastronomica) l’unica nota leggermente negativa è il tempo d’attesa; probabilmente si tratta di una questione culturale, ma qui nessuno ha fretta.
Fatto sta… con un pasto lento e copioso, oltre a riempirvi la pancia di deliziose leccornie potrete anche cercare di vincere quella sindrome da stress e velocità compulsiva di cui siamo tutti un pò affetti, specie in una metropoli che non si ferma mai.
di Giulia Lambertini