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Chez Miki

Chez Miki
Non il solito rotolino di riso con un filetto rosa pallido di salmone. Un bistrot essenziale, quasi brutale e molto minimal. Da Chez Miki si assaggiano i veri piatti giapponesi seduti accanto a giapponesi super radicati in città. Per ritrovare Tokyo nel piatto, in un colpo di bacchetta.

Per chi è gia stato in Giappone e ha la disperata voglia di rimettere sotto i denti i sapori culinari del Sol Levante. Per chi in Giappone, per mille motivi, non c’è mai stato e, grazie al cielo, ha capito che il Giappone nel piatto non debba necessariamente avere un rotolino di riso, una fettina di salmone asfittico e un ciuffo di wasabi. Chez Miki è Jappo nel midollo, un ristorante per nulla gastrochic, gestito da giapponesi veri, frequentato dai giapponesi duri e puri che vivono a Parigi da anni e da quei curiosi europei che di cucina orientale ne vogliono masticare un po’. Il locale è super minimal, piccolissimo, con una decina di posti non di più, aperto a pranzo (senza prenotazione) e a cena con tanto di mini cucina a vista che ti frigge tutto addosso negli odori e nei sapori. Buonissimo. Tavolacci di legno, due bacchette di legno e un piatto diviso in tre: tutti possono scegliere due entrées e un plat principale, ricevere una zuppa di miso bollente, una ciotola di riso e un piccolo dolce, spendendo la bellezza di 15 euro. Buono ed economico dunque.

Scegliere i piatti è complicato, ma è anche la cosa più divertente: ci si deve districare tra scritte in nipponico e in francese e dunque lasciarsi andare nella scelta è come un gioco che il più delle volte regala sorprese nel palato. Quasi tutti i piatti flirtano con lo zucchero e il salato e le salse  che guarniscono i piatti sono da lecca dita (scordatevi la soia brutale da aggiungere a crudo sul pesce).  Da assaggiare almeno una volta le varie frittate alla giapponese, spumose e ripiene di soia o di gamberetti secchi, così come tutte le declinazioni a cui il salmone è sottoposto (saltato alla salsa di miso, crudo o impanato con salsa tartara), così come il pollo, il maiale e lo sgombro, grande protagonista del menu. Il dolce non lo si può scegliere, arriva in base all’estro delle cuoche in cucina. Grandiosa anche la selezione dei tè, tutti naturalmente nippo, difficili da trovare nei nostri negozi. Siamo nel II arrondissement, vicino alla Borsa, i famelici della finanza vengono qui per fare quelli di basso profilo che se ne intendono. il consiglio quindi è uno solo: meglio andare a pranzare a mezzogiorno e non più tardi, il rischio di stare in piedi ad aspettare che un tavolo si liberi è elevatissimo.

Perchè andarci: 
Per assaggiare la vera cucina nipponica. E perché per farlo, un biglietto per Tokyo costerebbe troppo
Segni particolari: 
Essenziale. Giapponese nel midollo.
Con chi andare: 
Amici, colleghi e/o amanti. Purché curiosi.
Vietato a: 
A chi non vuole mettersi in gioco. A chi pensa che giapponese faccia rima con sushi.
Colpo di fulmine: 
Il piatto in tre portate. Per un viaggio di sapori crescente.
Questo proprio no: 
L'odore di miso e di tempura sui vestiti. Ma il locale del resto è piccolissimo.
Vicino cosa c'è: 
Siamo nel II arrondissement, fra la Borsa, l'Opera e les Galleries Lafayette.
Fascia di prezzo: 
15 euro per 3 portate con dolce. Bevande escluse
Info: 
5, rue de Louvois - Paris. Aperto: 12-14.30 e 19-22.30. Chiuso il lunedì sera e la domenica a pranzo. Telefono: 0142960488.