Tu sei qui

ristoranti

Caffè Stern

E' italian style. Ma anche "venetian" style. E' il luogo in cui bere il vero spritz. O degustare i meravigliosi cicchetti. Insomma, comunque la si metta, il risultato non cambia. Pranzare, cenare, prendere la colazione o fare l'aperitivo al Caffé Stern di Parigi non si sbaglia. Italianissimo bar ristorante nato da un'intuizione dei fratelli Alajmo (sì, quelli del super stellato Le Calandre), il Café Stern è semplicemente buono. Anzi buonissimo. Assaggiare per credere.

Rosa Bonheur sur Seine

Bere un aperitivo galleggiando sulla Senna è un'esperienza da non perdere. Birra alla mano, tapas nel piattino e un tramonto da paura. Sembra di stare al mare, ma davanti a voi c'è il Grand Palais e una promenade lungo il fiume carica di fascino. E in più (se si vuole) si balla, si canta, si gioca a calcetto e si vede tanta, tantissima gente. Bon vivre, gourmandises e vent de liberté. Semplicemente cool.

IDA

E' un bistrot dal marcato accento italiano. Ma è anche un ristorante italiano gastronomique che prende il meglio della cucina nostrana per destrutturarla ed elevarla a cuisine gourmande. Cresciuto in alcune delle cucine migliori al mondo - dai pluristellati Giancarlo Perbellini, Mauro Colagreco e Alain Ducasse, solo per citarne alcuni - diventato famosissimo in Francia per essere arrivato alla semifinale di TopChef nel 2012, il calabrese Denny Imbroisi dal 2015 spopola a Parigi con il suo ristorante IDA. E da quando il critico cattivissimo de Le Figaro ha scritto che la sua è la carbonara migliore di sempre, tutti sono pazzi di lui. Provare per credere.

Restaurant KEI

Estetico. Metafisico. Preciso. Vaporoso. Delicato. Naturale. Indimenticabile. Cos'altro aggiungere? Il Kei, il ristorante gastronomique di altissima cucina francese dai sottili tocchi all'orientale, è meraviglia pura. Ogni piatto è una creazione, un viaggio nell'infinito mondo del gusto. Direttore d'orchestra di questa sorprendente palette di sapori è chef Kei, cuoco giapponese cresciuto prima a Tokyo e poi a Parigi alla corte di Alain Ducasse, che ora vanta non una ma ben due stelle Michelin. Il conto è salato (un po' meno a pranzo), ma l'esperienza è unica. Sublime.

Taste of Paris

Sono le star dei fornelli. Sono geniali. E mentre cucinano somigliano a creature divine. Dal 18 al 21 maggio sotto le cupole di cristallo del Grand Palais torna la terza edizione di Taste of Paris: il gotha della cucina parigina e francese, i cuochi stellati e quelli in odore di stella, tutti riuniti insieme per far degustare a prezzi super abbordabili il meglio dei loro menu. 19 pop up restaurant da prendere d'assalto, masterclass, atelier, corsi per bambini. Insomma, forchette alla mano: si mangia.

Manko

Un'esplosione di gusto. Ecco, in estrema sintesi, cos'è il Manko, ristorante peruviano super chic, modaiolo e gustosissimo che mescola in modo sorprendente i sapori europei, giapponesi, cinesi, africani. E Inca. Ai fornelli, Gaston Acurío, un signore che ha saputo portare la cucina peruviana ai vertici mondiali del gusto (nessuno ha mai fatto così tanto per il Perù come Acurío, ha detto il Nobel per la letteratura Mario Vargas Llosa). Da provare. Se si riesce a trovare posto.

Brasserie Barbès

Café. Ristorante. Bar. E pure dancing. Aperta tutti i giorni, da mattino a notte, su tre piani luminosissimi e una terrazza splendida nelle belle giornate, la Brasserie Barbès ha un menu goloso che cambia tutti i giorni, che nel weekend strizza l'occhio a brunch davvero sfiziosi, ideale anche per i bambini e per i grandi gourmet. Siamo a Barbès nel cuore del 18 arrondissement, quartiere multietnico che profuma di curiosità e di spezie. Per hipster, modaioli, curiosi, amanti del vintage e, ovvio, golosi. Fuori e dentro il piatto.

Casa Cosa

Olio (ligure). Burratine. Parmiggiano Reggiano. Salumi. Stracchino (sì, proprio quello della Focaccia di Recco). Lasagne. Naturalmente pasta. Naturalmente pizza. Da Casa Cosa si parla italiano, si mangia italiano, si beve italiano (dai vini al caffè fino all'ammazza caffè) e gli ingredienti che si trovano nei piatti sono gli stessi che abbiamo in Italia. Aperto 7 giorni su 7, dal mattino alla sera, il ristorante che si affaccia proprio davanti allo splendido teatro Mogador nel 9 arrondissement, è una grande vetrina sull'Italia e sui suoi prodotti. Quelli buoni. Da assaggiare. Senza moderazione.

Brasserie La Parisienne

Nata a Parigi. 100% parigina. Bionda. Bianca. Rossa e Bruna. Tonda, rotonda, dolce o potente. Lei è La Parisienne, 100% birra 100% artigianale, disponibile tra gli scaffali delle enoteche e da oggi degustabile anche alle porte di Parigi, nella fabbrica in cui viene prodotta e confezionata. Sì, perché visitando La Brasserie La Parisienne, non solo si potranno scoprire i segreti della produzione di queste bottiglie, ma anche degustarle in tutte le loro sfumature di gusto. Vietato agli astemi.

Le Jules Verne

Dire Le Jules Verne significa dire Parigi. Il ristorante di Alain Ducasse al secondo piano della Tour Eiffel è un'istituzione. Con una scenografia splendida, piatti favolosi, vini da capogiro e un conto salatissimo, è il luogo ideale per festeggiare grandi occasioni. E per dire: "Io c'ero, io ci sono stato"! Cenare non è mai stato così chic.

Pagine